La storia di questo ridente borgo ligure affonda le sue radici nella media età del bronzo ed in epoca romana, quando “Croce” fu punto di incrocio di percorsi carovanieri, dal Porto di Genova e diretti alla Pianura Padana attraversando Mongiardino: è l’antica ” Via del sale”, che in parte ricalca il percorso della “Via dei feudi Imperiali”.

Non si conosce con esattezza quando Croce passò ai Fieschi; il passaggio dei poteri giurisdizionali dai Signori di Savignone, feudatari della zona, ai Fieschi potrebbe essere fissato tra il 1242 ed il 1252. Un documento del 1253, infatti, risulta “Signore di Savignone e pertinenze” Giacomo Fieschi Conte di Lavagna. Nel 1394 era “Signore di Savignone e Croce” Paride Fieschi, come risulta da un trattato di alleanza tra i feudatari locali ed il duca d’Orleans.

Tra il XVI ed il XVII secolo i Fieschi fecero erigere nel borgo di Crocefieschi tre palazzi signorili ancora visibili ed un torrione sopra il m.te Castello di cui restano i resti delle fondamenta.

L’ultimo feudatario ad avere investitura del paese fu il Conte Agostino, in data 8 Maggio 1794. Nel 1797, infatti, venne decisa l’annessione dei feudi locali a Genova. Infatti, il Trattato di Campoformio decretò la fine dei feudi imperiali e la loro annessione alla Repubblica Democratica Ligure (incorporata nel 1805 all’Impero Francese).

Compiuta l’unità d’Italia, si istituì il Comune nel 1866, anno a cui risale il primo registro di stato civile di Crocefieschi. Nel 1903 Vobbia e frazioni si staccarono da Crocefieschi a causa di insanabili contese e costituirono un Comune autonomo; anche per questo motivo il paese si ridusse da quasi 4.000 a poco più di mille abitanti.

Per quanti volessero approfondire le vicende della storia del borgo, è stato pubblicato un saggio di F. Di Caprio “Crocefieschi un paese ligure in Alta Valle Scrivia”, disponibile c/o la sede del Comune.

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